FITOTERAPIA: ALTEA

Altea pianta erbacea perenne 
con fusto eretto ricoperto da peli morbidi.
Originaria dell’Europa orientale e Asia.
Cresce in Italia dalla pianura fino alla collina, 
nei luoghi umidi, vicino ai fossi.
Presente in quasi tutta la penisola, 
ad esclusione della Valle d'Aosta.
Fiorisce da maggio ad agosto
Generalmente sino a 1.200 m s.l.m.

Parti utilizzate: la radice decorticata, 
radice fresca nella TM (Tintura madre), 
Nome botanico: Althaea officinalis L. 
Etimologia: il nome deriva dal greco 
althein e significa guarire
Famiglia: Malvaceae 
Nomi italiani: bismalva, malva bianca

La radice decorticata 
per raschiatura e senza radichette, 
è di colore bianco-giallognolo chiaro, 
quasi cilindrica,
odore debole, caratteristico simile a farina,
sapore mucillaginoso, dolciastro.
Tempo balsamico: 
viene raccolta in autunno/inverno 
(da settembre ottobre fino a marzo) 
da piante biennali;
Le foglie sono meno usate,
sono vellutate per la presenza di peli 
su ambedue i lati, 
il gusto è colloso,
Tempo balsamico: 
vengono raccolte prima della fioritura
in giugno-agosto;
I fiori piccoli, con 5 petali bianco o rosa pallido, 
sono poco usati. 
Tempo balsamico: 
si raccolgono in agosto-settembre.

La caratteristica di questa pianta è la ricchezza in mucillagini, zuccheri non assorbibili, che si stratificano sulle mucose rivestendole di uno strato protettivo che ne riduce le irritazioni ed infiammazioni locali.
Utile per le mucose infiammate del gastrointestinale ma anche delle vie respiratorie.
Utile per le irritazioni della mucosa orale, faringea, gastrica e per la tosse conseguente. 
Utile nelle infiammazioni del tratto urinario.
La radice decorticata veniva tradizionalmente data ai bambini da masticare per favorire la dentizione. 

Tropismo gastrointestinale
come emolliente, lenitivo, anti-irritativo, 
come antinfiammatorio, spasmolitico,
come adsorbente le tossine, 
agisce riducendo 
il calore e la secchezza delle mucose;

Agisce sull’apparato gastrointestinale
riveste le mucose proteggendole e
riducendo il dolore, per cui risulta utile nelle:
infiammazioni dalla mucosa orofaringea: 
come collutorio 
nelle gengiviti, stomatiti e faringiti;
come cataplasma emolliente 
negli ascessi dentari favorisce la maturazione,
come masticatorio nella dentizione dei bambini;
infiammazioni della mucosa gastrica: 
nelle gastriti erosive, ulcera peptica, duodeniti,
associato con farmaci irritativi è gastroprotettivo,
infiammazioni della mucosa intestinale: 
stipsi da secchezza (macerato) 
diarrea acuta (infuso);
enteriti, enterocoliti, colon irritabile;
infiammazioni della mucosa rettale: 
come clistere (2%) nelle proctiti, coliti ulcerose,
infiammazioni con spasmi dolorosi intestinali;

Agisce sull’apparato respiratorio
calma la mucosa infiammata,
scioglie il catarro acuto,
restituisce il ritmo fisiologico della respirazione,
riduce intensità e frequenza della tosse,
riduce l’irritazione causata dalla tosse secca,
utile nelle forme irritative da:
infiammazioni dalla mucosa laringe-trachea: 
tosse secca provocata da stimoli irritativi;
infiammazioni dalla laringe trachea bronchi: 
laringiti, tracheiti, bronchiti, pertosse;
infiammazioni dalla laringe:
come gargarismi nella raucedine;

Agisce sull’apparato urogenitale
infiammazioni delle vie urinarie: 
cistiti, cistalgia, enuresi,
infiammazione ginecologica:
come lavanda nelle vaginiti, leucorree;

Agisce sul metabolismo
la mucillagine di questa pianta ha
evidenziato forte attività ipoglicemica;

Agisce sulla pelle
infiammazione cutanea da acne:
in cataplasma sui foruncoli li fa maturare;
infiammazione cutanea da punture d’insetto:
addolcente, antipruriginoso;
infiammazione cutanea
da bruciature, screpolature, ragadi:
idratante, trofico, protettivo;
infiammazione cutanea
da raggi ultravioletti ed eritemi:
in impacco come disarrossante;
infiammazione cutanea
da eczemi e dermatiti:
come emolliente per la pelle secca.
come linimento per mani screpolate, geloni; 

Modo d’uso
un cucchiaino da tè di radici
corrisponde a circa 3g
macerato a freddo di radici per uso interno:
si ottiene un liquido limpido e untuoso
perché contiene mucillagini,
un cucchiaio (15g) in 150 ml di acqua,
per 1 ora e mezza mescolare frequentemente,
in alternativa 15g in 300 ml
macerare a freddo tutta la notte,
poi filtrare attraverso colino,
3 tazze al giorno, preparato quotidianamente,
nelle patologie gastrointestinali
è meglio assumerla a stomaco vuoto;

infuso di radici per uso esterno 
(foglie-fiori per uso interno):
contiene mucillagini ed amido
che si scioglie solo in acqua calda,
un cucchiaino (2g) in 150 ml di acqua bollente,
per 10 min, 
poi filtrare attraverso colino,
come impacco emolliente e antinfiammatorio,
come impacco nelle ragadi anali e nelle scottature,
come impacco nelle bronchiti croniche,
come collutorio nelle affezioni del cavo orale;

decotto di radici per uso esterno:
contiene mucillagini ed amido,
30g bolliti in 1000g di acqua,
poi filtrare attraverso colino,
come cataplasma fa maturare ascessi, foruncoli,
come gargarismi in laringite faringiti, raucedine,
come clistere nelle affezioni intestinali,
come lavanda nelle vaginiti.
capsule di estratto o polvere da radice secca
tintura madre da radice fresca (45°):
20-40 gocce tre volte al giorno

Componenti attivi
Mucillagini: idrocolloidi vegetali con azione emolliente e lenitiva.
- Sono polisaccaridi ramificati (polimero del ramnosio ed acidi uronici) idratabili e non assimilabili.
- Rivestono le mucose orali, faringee e gastriche di un film colloidale, viscoso di copertura.
- La parte più attiva sono le radici che ne contengono 20-30% (massimo contenuto a novembre).
- Le foglie ne contengono 5-10% (le foglie ne contengono il massimo quando è minimo nelle radici).
- I fiori ne contengono 5-8%.
- i polisaccaridi mucillaginosi dell’altea hanno azione immunomodulante (stimolano la fagocitosi).
- Aumentano gli effetti antinfiammatori del desametasone. 
- Hanno azione ipoglicemizzante, antimicrobica, spasmolitica, diuretica, antitosse.
- Stimolano la guarigione delle ferite.
Amido: polisaccaride (polimero del glucosio) assimilabile 
- le radici ne contengono molto (35%) per cui è preferibile l’estrazione a freddo 
- l’estrazione a caldo (infuso) raffreddandosi determina la formazione di gelatina (salda d’amido)
Flavonoidi (antinfiammatori e antiossidanti): quercetina, kaempferolo
Acidi fenolici (antiossidanti e antimutageni): acido clorogenico, acido caffeico
Cumarine: scopoletina (spasmolitica), acidi p-cumarici
Pectina
Tannini
Grassi 2%
Zuccheri 10%
Asparagina 2%
Cristalli di ossalato di calcio

Avvertenze
- non va usata da chi presenti particolare sensibilità individuale,
- le mucillagini possono ritardare l’assorbimento di farmacia orali assunti contemporaneamente,
- per i diabetici si ricorda che può ridurre la glicemia: ha azione ipoglicemica.

Curiosità
Nelle Metamorfosi di Ovidio è riportato il mito di questa pianta:
le Parche al momento della nascita del figlio di Altea, misero sul fuoco un ceppo di legno,
la cui durata doveva corrispondere alla lunghezza della vita del bimbo.
Altea spense il fuoco e nascose il legno, ma quando il figlio adulto uccise i suoi fratelli,
rigettò il ceppo nel fuoco, perché da lei poteva dipendere vita e morte del figlio.
Questo a significare che il legame fraterno originale prevale sull’amore filiale.
Per questo Altea è considerata la pianta legata alla filiazione materna.
Per cui utile in campo ginecologico.

Era considerata un cibo
- prelibato presso i romani,
- impiegata in tempi di carestia dai greci, turchi e siriani,
- anche gli egiziani usavano questa pianta a scopo alimentare.
La polvere ottenuta dalle radici veniva usata per preparare caramelle
- indicate nelle infiammazioni del cavo orale e in caso di tosse.
Fu ampiamente coltivata per tutto il Medio Evo
- se ne sfruttavano le qualità lenitive ed emollienti per curare piaghe tumefatte ed infette,
- era a questo scopo coltivata nei giardini dei monasteri.
È citata in uno dei Capitolari di Carlo Magno.
Alberto il Grande la considerava lenitiva, emolliente, maturativa e risolutiva.
Orazio, Marziale, Virgilio, Dioscoride, Plinio, ne esaltano le proprietà officinali.

Plinio diceva che
- distende l’utero e guarisce le ulcere e fratture.
Teofrasto consigliava l’acqua di mucillagine di Altea,
- per calmare la tosse e per sanare le piaghe.
Dioscoride usava la radice sia per interno che per esterno,
- in caso di ferite, infiammazioni delle mammelle, ragadi, contusioni,
- come impiastro nelle ostruzioni ed infiammazioni dell’utero,
- come diuretico, per sciogliere i calcoli e nella diarrea.
Mattioli (XVI sec.) usava la polvere dei semi di Altea nel vino, 
- per far uscire i calcoli renali senza dolore,
- per stimolare l’urina.
Galeno la considera pianta di natura calda,
- per eliminare il flegma e maturare gli ascessi,
- il decotto di radici serve per la diarrea e per in sangue in bocca.
Ildegarda di Bingen la considera pianta calda e secca,
- da usare nella febbre,
- come impiastro locale, insieme alla salvia, nel mal di testa.
La Scuola Salernitana usava radici e semi, 
- per la loro natura calda e umida al 2° grado,
- nella gotta, ascessi, dolori dei nervi, tosse insistente.
Castore Durante usava la radice cotta nel vino o acqua melata:
- per sanare tutti i vizi del petto e del polmone,
- per tutte le infermità del ventre,
- per tutte le corruzioni degli intestini, la dissenteria,
- per tutti i mali di collera,
- per la sciatica e i tremori,
- per le punture delle api, vespe e di animali che trafiggono,
- per sanare, maturare e cicatrizzare le ulcere,
- per mitigare il mal di denti.
Leclerc la classifica tra le piante ad azione bechica,
- come topico emolliente in gargarismi nelle infiammazioni della gola,
- negli ascessi gengivali,
- come impiastro nelle foruncolosi, nelle piaghe,
- la radice da succhiare per favorire la dentizione del lattante.
Veniva usata dalla farmacia antica,
- come eccipiente per pillole e come veicolo per farmaci irritanti,
- per mascherare il sapore amaro e pungente dei rimedi antitosse.
Nella medicina popolare veniva usata, 
- nelle diarree, cistiti e leucorree,
- nei catarri intestinali e respiratori.
Viene utilizzata in modeste quantità nelle bevande alcoliche ed analcoliche.
Gli estratti delle radici vengono impiegati nei dolciumi, canditi, prodotti da forno, gelatine.
Questa pianta è buona mellifera;